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BASTOGI LIBRI di Roberta Manuali

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La Grande Guerra spazzò via gli imperi di Russia, Germania, Austria-Ungheria e turco-ottomano. Il regno d’Italia risultò il più importante della terraferma. Però il governo Orlando-Sonnino si condusse in maniera insoddisfacente al Congresso di pace e si dimise. Il successore, Francesco Saverio Nitti, introdusse il riparto proporzionale dei seggi. Le elezioni del 16 novembre 1919 segnarono la vittoria dei socialisti e del neonato partito popolare italiano fondato da Luigi Sturzo. A Nitti, travolto dall’impresa di Gabriele d’Annunzio a Fiume, che comportò una pericolosa sedizione militare, seguì il V Governo Giolitti. Malgrado importanti successi interni e internazionali, le nuove elezioni, incautamente volute dallo Statista, moltiplicarono i gruppi parlamentari e resero impossibile una maggioranza di governo per i veti incrociati tra “liberali”, cattolici e socialisti. La Festa delle Bandiere (1920) e la Tumulazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria ottennero consensi per la Monarchia e per le Forze Armate ma non superarono la guerra civile a bassa intensità fra fascisti e i “rossi”. Dopo altri governi effimeri, il 31 ottobre 1922 si insediò quello di unione costituzionale presieduto da Benito Mussolini. Approvato dal Parlamento a larghissima maggioranza, alla nascita esso non contenne il passaggio al regime di partito unico, in vigore dal 1925-1926.

vittorio-emanuele-iii-dalla-riscossa-al-governo-mussolini-19191922